a questo proposito, qualche settimana fa sono andata al salone del libro con un'amica, la quale mi ha fatto soffermare in alcuni stand le cui case editrici pubblicano prettamente libri su meditazione, omeopatia, insomma, sulla "naturalità" della vita... purtroppo non potevo comprare tutto, ma ho parecchi libri al riguardo che mi interesserebbe acquistare per avvicinarmi a questa visione, che il mio percorso di studi non ha affrontato.
due acquiiti dal tema ostetrico però sono stati fatti:
il primo libro tratta della perdita del bambino nelle diverse epoche gestazionali, in maniera più approfondita di quella che può avvenire entro le 12 settimane... è stato illuminante! per chi non vive una situazione simile, anche per i professionisti che assistono la donna, è un evento che capita, ma il bambino è ancora troppo piccolo perchè possa lasciare una ferita indelebile, cosa che invece ci si aspetta quando il bambino è già più grande. invece, grazie a questa lettura, sono riuscita a comprendere che quello che per noi è un evento che accade e che non lascia segni (difficilmente l'aborto turba chi assiste la donna quanto assistere ad una interruzione di gravidanza), lascia un segno indelebile nella mamma, quello sarà sempre il suo bambino. spero di riuscire a portarmi dentro quanto appreso per tutta la mia vita professionale, perchè credo mi aiuterà ad essere un'ostetrica migliore.
per finire con la mia luuunga tiritera vorrei rendervi partecipi di un'altra mia passione... il mio fidanzato ed io siamo molto appassionati di sport e frequentemente andiamo allo stadio e ci spostiamo a cuneo e novara per seguire la pallavolo maschile e femminile.
ciò che ho notato frequentando lo stadio è che la pallavolo è davvero uno sport affascinante... il mio fidanzato dice che è la mancanza di contatto fisico, ma c'è anche un maggior senso di squadra, una minor voglia di primeggiare, la capacità di vincere e perdere tutti insieme e questo io lo trovo meraviglioso...
buon sabato assolato a tutti!!!
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